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Approfondimenti

Fax di ieri e fax di oggi: una tecnologia che si è modernizzata

faxSe hai la necessità di spedire un fax ma la tua stampante multifunzione ha deciso di abbandonarti o più semplicemente non li supporta proprio, non c’è alcuna ragione per cui tu debba preoccuparti: per inviare documenti di ogni genere via fax ti sarà sufficiente far uso di un computer connesso ad Internet, e il tutto grazie all’evolversi di questa tecnologia se vogliamo anche un po’ datata rispetto a quanto è venuto fuori nel corso degli ultimi anni.

Apparecchiature per fax ne puoi trovare a volontà su ezdirect o nei negozi specializzati, ma se ti incuriosisce parecchio questa idea dell’inviare fax online e di farlo peraltro in via del tutto gratuita, allora lasciati pure sedurre dalle righe che seguono!

Tramite una semplice ricerca in rete avrai modo di rinvenire diversi nomi di siti web che si occupano dell’invio telematico dei fax. Sappi però che per farlo, il documento che hai bisogno di inviare deve essere o in formato DOC o in formato PDF, anche se ultimamente i formati supportati stanno diventando ancor più numerosi e variegati così da riuscire a soddisfare anche le esigenze un po’ più particolari. Quindi informati bene prima di inviare un fax sui formati che sono abilitati dal servizio a cui hai deciso di rivolgerti.

Ma non è finita qua, perchè c’è un’altra cosa di cui dovresti tener conto prima di far uso di questo genere di servizi. Di cosa si tratta? Molto semplicemente di sapere che nella gran parte dei casi l’invio di fax online è gratuito relativamente a un predeterminato numero di documenti, e che a partire dal sesto o dall’undicesimo documento (a seconda della soglia prevista) potrebbe venirti richiesto il pagamento di una data somma. Il pagamento può essere adempiuto sia sotto forma di abbonamento sia sotto forma di singola unità: la prima opzione ti converrà di certo qualora prevedi di inviare parecchi fax nel corso dell’anno o del mese o del semestre di riferimento, mentre il pagamento singolo di ciascun fax è sicuramente la formula da prediligere nell’ipotesi in cui prospetti di inviare solo qualche fax una tantum.

Il servizio del fax online è comunque molto comodo, economico, pratico e molto versatile perchè va incontro alle esigenze più diverse. Ti permette insomma di inviare fax gratuiti o a basso prezzo, e di farlo senza spostarti da casa!

I prestiti per gli anziani

anzianiGli anziani appartengono ad una categoria particolarmente delicata rispetto alla questione economico-finanziaria. Si tratta di persone maggiormente esposte al rischio di instabilità, perché spesso hanno pensioni molto basse e fanno una gran fatica ad andare avanti. Se capita un’emergenza legata a delle necessità di natura medica, ad esempio, e che richiedono di maggiore liquidità, a causa delle loro pensioni così basse, potrebbero non essere in condizioni di far fronte alle spese che devono sostenere per dei bisogni anche impellenti.

La causa principale per la quale non riescono a disporre di liquidità è da ricercare proprio nel loro reddito troppo basso rispetto ad eventuali necessità che possono nascere nel corso della loro anzianità. Le pensioni degli italiani sono estremamente basse, e qualcuno neanche la percepisce quindi non ci sono le condizioni necessarie alla richiesta di prestito per mancanza delle garanzie da offrire alle banche. E queste, prima di concedere un finanziamento, vogliono assicurarsi di avere delle garanzie di riuscire ad avere indietro tutto il capitale prestato.
Se sei un pensionato e hai bisogno di liquidità, cerca le migliori agenzie prestiti per scoprire quali sono le soluzioni più adatte a te, i prestiti migliori riservati ai pensionati con o senza garanzie accessorie.

Cerchiamo di individuare quei prodotti che possono essere convenienti proprio per i pensionati. Il pensionato è il cliente ideale per la banca, per quanto riguarda il credito erogato, perché il suo reddito viene percepito direttamente dall’INPS. Per questo motivo molte banche offrono delle condizioni particolarmente vantaggiose proprio per i pensionati.

I prestiti per i pensionati protestati

Un’altra categoria di persone che hanno bisogno di prestiti e possono rivolgersi alle finanziarie o agli istituti di credito riguarda gli anziani protestati, ovvero quegli anziani che hanno un subito protesto o una segnalazione in CRIF.

Se questo è il caso di anziani che percepiscono pensione da INPS, la questione viene risolta attraverso la richiesta della cessione del quinto della pensione, che permette di ottenere un finanziamento molto conveniente ed in tempi anche molto rapidi. La banca sarà, così, garantita dal rischio di ogni eventuale insolvenza, perché le rate saranno pagate direttamente dall’INPS.

La cessione del quinto della pensione funziona come una normale cessione del quinto dello stipendio, consentendo al pensionato protestato – o segnalato in crif come cattivo pagatore – di poter accedere al credito. Possiamo definirli dei prestiti per pensionati protestati.

Questo strumento, inoltre, offre, la possibilità di ottenere finanziamenti a tassi di interesse molto convenienti al confronto dei tradizionali prestiti personali.

Come richiedere un mutuo?

Chi necessita di un mutuo potrebbe pensare di dover affrontare ostacoli dovuti a delle operazioni complesse, soprattutto per chi non conosce le nozioni di base della richiesta di mutuo.

E’ quindi importante informarsi sulle modalità della richiesta per rendere il processo più comprensibile possibile in virtù dell’acquisto, o ristrutturazione dell’abitazione.

I requisiti per ottenere un mutuo

finanziamentiPer ottenere un mutuo, la banca considera diversi fattori: il primo, non per ordine di importanza, è l’età, quindi si deve avere almeno 18 anni, mentre l’età massima viene considerata individualmente dall’istituto bancario ed è legata alla tipologia del prodotto.

Un altro requisito riguarda la residenza. E’ necessario essere cittadini italiani o dell’UE con residenza italiana oppure cittadini stranieri residenti in Italia da almeno 3 anni.

Sono anche importanti i requisiti economici e che il mutuo richiesto dal richiedente sia sostenibile, quindi che la rata del mutuo non sia superiore di un terzo del reddito complessivo del richiedente.

Quale documentazione serve per il mutuo?

Dopo aver scelto la banca e la soluzione di mutuo che si vuole richiedere si dovrà compilare una domanda con all’interno molte informazioni e dettagli finalizzati all’istituto mutuante che dovrà emettere un primo parere di fattibilità. Se il giudizio avrà esito positivo, allora si procederà con la richiesta di una nuova documentazione che prevede informazioni anagrafiche, reddituali e relative all’immobile.

La fattibilità del mutuo dipende da diversi elementi:

  • dal reddito netto del richiedente e del nucleo familiare stabilito sulla base della dichiarazione dei redditi;
  • il valore dell’immobile oggetto di richiesta del mutuo;
  • la presenza delle garanzie necessarie.
  • In base alla categoria di lavoratori, i documenti da presentare cambiano:
  • i lavoratori autonomi devono presentare l’estratto della Camera di Commercio e copia del modello Unico;
  • i lavoratori dipendenti devono esibire l’ultima busta paga, il Cud e una dichiarazione del datore di lavoro relativa all’anzianità di servizio.

Una volta ricevuta ed acquisita tutta la documentazione necessaria, la banca procederà alla delibera del finanziamento, comunicando al richiedente la data di stipula ufficiale di fronte ad un notaio. E proprio a partire da questo momento verrà accordato il finanziamento ed il richiedente dovrà corrispondere il pagamento delle rate per tutto il periodo di tempo stabilito dal contratto.

Ricordati…

Di informarti se stai acquistando una prima casa ci sono delle agevolazioni e puoi risparmiare. La normativa vigente sui mutui prevede, infatti, delle detrazioni fiscali per chi richiede un mutuo per l’acquisto della prima casa.

Dovrai informarti sui requisiti indispensabili per esercitare il diritto a queste agevolazioni. In virtù della detrazione fiscale è possibile ridurre i costi del mutuo anche in caso di ristrutturazione e costruzione dell’immobile.

Il diritto alle agevolazioni dovrà essere dimostrabile in base al possesso di alcuni requisiti specifici.

Sulla pagina https://www.prestitisbp.com/notizie/  troverai notizie aggiornate su tutto ciò che riguarda le modalità di richiesta del mutuo per giovani coppie in cerca di una prima casa.

10 Regole per Togliere le Macchie

Spruzzi, chiazze e patacche non sempre sono vere e proprie macchie, nel senso che possono essere eliminate facilmente se seguirete queste 10 regole d’oro. Un macchia può essere definita tale solo se permanente e indelebile sulla superficie su cui si è creata. Leggi questa breve enunciazione di principi base per la rimozione delle macchie.

Togliere le Macchie

Data la lunga esperienza nel settore delle pulizie domestiche ti proponiamo delle regole generali sulle cosa da fare e le cose da non fare di fronte ad una macchia. Se vuoi parla con un nostro esperto o vuoi, ad esempio, sapere come eliminare gli odori sgradevoli o argomenti affini segui questo link e leggi tanti articoli di approfondimento, news ed eventi sul mondo delle pulizie.

Regola numero 1: agisci in fretta

Questa è la prima regola d’oro per la rimozione delle macchie. Più in fretta l’aggredirai più probabilità avrai di eliminarle. Se aspetti che una macchia si secchi rischi che rimanga indelebile sul tessuto o sulla superficie.

Regola numero 2: assorbi accuratamente

Se la macchia è a base acquosa, rimuovine il più possibile assorbendola con carta da cucina o con un panno di cotone bianco e pulito. Per macchie molto piccole usa un batuffolo di cotone. Appena il materiale che fa da tampone si sporca, sostituiscilo. Le macchie di unto possono essere coperte con talco o con farina fine di mais. Una volta che la polvere ha assorbito l’unto spazzola con una spazzola morbida.

Regola numero 3: rimuovi

Se la macchia è densa gratta i grumi con un coltello non affilato. Per le polveri, come il polline, arrotola un podi scotch su un dito e togli le particelle più superficiali.

Regola numero 4: procedi dall’esterno verso il centro

Per smacchiare inizia sempre dall’esterno della macchia, dai bordi verso il centro. In questo modo eviterai di espandere la macchia e peggiorare le cose.

Regola numero 5: tratta la macchia da rovescio

A volte è possibile trattare la macchia dal rovescio della superficie. Lo scopo è quello di spingere la macchia verso l’esterno, piuttosto che farla penetrare ulteriormente. Anche quando sciacqui versa l’acqua dal rovescio.

Regola numero 6: leggi l’etichetta

A volte si può andare nel panico e gettare subito l’abito in lavatrice. Questo non è saggio perché potresti rovinare irreparabilmente il capo. Guarda se può essere lavato solo a secco o se, invece, è lavabile controlla la temperatura.

Regola numero 7: leggi le istruzione dello smacchiatore

Ignorare le istruzione del produttore dello smacchiatore è pericoloso. Se sono riportate delle istruzioni su ogni singolo prodotto è perché sono indispensabili alla riuscita dell’operazione.

Regola numero 8: Fai prima una prova

Prova prima lo smacchiatore su una piccola parte nascosta del tessuto per verificare che non stinga e non danneggi la superficie.

Regola numero 9: sciacqua prima di lavare

Dopo aver trattato il tessuto con lo smacchiatore sciacqua il capo con abbondante acqua fredda prima di lavarlo. Questo passaggio può sembrare inutile ma eviterà il verificarsi di reazioni chimiche tra il prodotto e il detersivo.

Regola numero 10: asciuga in modo naturale

Dopo aver smacchiato una superficie lascia sempre che si asciughi naturalmente, all’aria aperta. Il ferro da stiro può fissare tracce rimaste. Inoltre un tessuto asciugato naturalmente può essere sempre ri-trattato.

Segui questi 10 modi per togliere le macchie e resterai soddisfatto dei risultati ottenuti.

Come eseguire un taglio corretto? Risponde Potature Rimini

Praticare le potature, sia su piante ornamentali che su alberi da frutto, non è certo un compito facile. Sbagliare la potatura significa rovinare in modo irreparabile la pianta compromettendo almeno uno o più cicli riproduttivi. Per questo chi si accinge ad eseguire una potatura deve sapere alcune nozioni fondamentali.

Come si potano le piante? Segui questo link e contatta direttamente Potature Rimini una ditta di giardinaggio specializzata nel settore potature. Oppure leggi questa breve e pratica guida di potatura.

Il taglio va eseguito sopra o sotto la gemma?

Potature a RiminiIl taglio è una parte fondamentale delle potature. Per essere ben effettuato è indispensabile eseguire il taglio immediatamente al di sopra di una gemma. Solo facendo cosi potrete incoraggiare la nascita di un ramo forte e vigoroso.

Tagliando al di sotto della gemma si lascerebbe un pezzo di fusto troppo lungo sopra la gemma successiva, che potrebbe far morire l’intero fusto e infettare tutta la pianta. Inoltre su arbusti e alberi, lunghi monconi di rami secchi sono brutti da vedere e distolgono l’attenzione sulla bellezza della pianta.

Che andamento deve avere il taglio?

Il taglio deve essere praticato per obliquo. Il taglio perfetto deve avere una leggera inclinazione al di sopra della gemma, in modo tale che l’inclinazione sia discendente dalla parte opposta della gemma.

La nostra ditta di Potature lavora da anni a Rimini e rappresenta  un punto fermo e professionale per le utenze grandi e piccole che vogliono consigli e aiuto per potare, innestare e coltivare ogni genere di pianta.

Conto energia: posso cumulare diversi incentivi?

Abbiamo visto come usufruire degli incentivi previsti dal programma ”Conto energia”, che ci permette di vendere a tariffe vantaggiose l’elettricità prodotta dai nostri pannelli alla rete, abbiamo visto come sia possibile godere di finanziamenti specifici da parte delle banche per iniziare il progetto, ma non abbiamo ancora parlato di cumulo degli incentivi.

Ovviamente nulla impedisce a chi installa i pannelli sul proprio tetto di accendere un finanziamento  con una banca, ma bisogna fare molta attenzione se si intende unire, per esempio, incentivi statali e locale, perchè il rischio è di perderne uno se non entrambi, quindi è opportuno informarsi a fondo delle condizioni che si andranno a sottoscrivere.

Infatti se gli incentivi locali che si intende aggiungere a quelli di ”Conto energia” sono ‘in conto capitale’, possono essere sommati solo nel momento in cui la loro quota rimanga al di sotto del 20% del costo totale dell’impianto, altrimenti si infrangerebbero le regole sottoscritte nel contratto con cui si aderisce al progetto. Per non incorrere in questi guai burocratici e legali è consigliabile consultare i siti web degli enti interessati, che spesso forniscono utili aggiornamenti e soprattutto, come già detto, leggere bene le clausole di ogni contratto su cui si intende apporre la propria firma.

Gli incentivi italiani sono (ancora fino a fine anno) i più alti d’Europa e in un paese in cui la burocrazia spaventa e scoraggia molti per aderire a ”Conto energia” le istituzioni si sono impegnate per ridurla al minimo, e possiamo dire che ci sono riuscite abbastanza bene.

Aprire un’azienda agrituristica biologica.

La Coldiretti, durante un recente incontro con gli operatori del settore ha rilevato dati molto interessanti sullo stato di salute del turismo agrituristico in Italia, annunciando che si tratta dell’unico settore turistico in continua crescita in Italia.

Questi dati danno maggiore fiducia anche a chi vuole avviare una propria azienda agrituristica biologica. Si tratta di un sogno di molti italiani, quello di vivere con ritmi più lenti e lontani dal caos cittadino. Proprio per facilitare il processo di avvio di un agriturismo, esistono aziende che offrono KIT contenenti tutto il materiale necessario, dagli studi di fattibilità, alle normative, alla segnalazioni di fondi idonei per avviare la struttura.

La guida è possibile acquistarla on line (pagamenti sia in contrassegno che con carta di credito o bonifico) e viene spedita direttamente a casa del richiedente.

Molti neo imprenditori hanno acquistato questa guida prima di aprire il loro agriturismo.

Conto energia: come richiedere i finanziamenti

Continuiamo ora con la trattazione della seconda parte degli interventi volti alla realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della nostra casa per aderire al progetto ”conto energia” e iniziare a risparmiare se non guadagnare producendo elettricità.

Dopo aver ultimato la realizzazione dell’impianto, seguendo tutti i passaggi burocratici che abbiamo spiegato la scorsa settimana, vediamo oggi come accedere ai finanziamenti.

La prima parte della procedura è a carico del proprietario dell’impianto, che deve registrarsi sul sito applicazioni.gse.it dove vi verranno forniti username e password. Bisogna quindi accedere all’area dedicata al fotovoltaico del sito, da dove saranno scaricabili i moduli in cui saranno da indicare le caratteristiche dell’impianto e altre informazioni di carattere tecnico: il tutto deve essere stampato, compilato e inviato al Gestore dei Servizi Elettrici entro e non oltre 60 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto.

Il gestore comunicherà l’accettazione della tariffa incentivante, ma vi è sempre la possibilità che richieda contestualmente ulteriori documenti, che dovranno essere inviati entro 3 mesi (90 giorni). L’utente potrà quindi, tramite il sito web, preparare e firmare la convenzione, da spedire in duplice copia (NB solo una firmata) al gestore, che provvederà a restituirne una copia sempre tramite posta.

Ovviamente qualora non vengano rispettati i tempi burocratici che la normativa prevede, l’utente perderà il diritto di usufruire degli incentivi.

La procedura punta ed essere il più semplice e veloce possibile, da qui anche la decisione di rendere disponibile tutta la modulistica online, per evitare molteplici code all’utente per ritirare un semplice foglio.

Il fotovoltaico sul nostro tetto? Ecco come iniziare

Come può fare un comune cittadino a partecipare al programma ”conto energia” per iniziare a produrre elettricità a casa propria e vedere la bolletta della luce drasticamente diminuita?

Per prima cosa sono necessarie alcune autorizzazioni preventive. Qui di seguito riporteremo i passaggi necessari in caso di un impianto di potenza inferiore ai 20Kw. Prima di tutto è necessario una DIA (dichiarazione di inizio attività) da presentare presso il comune interessato dall’intervento e agli enti competenti nel caso ci si trovi in un’area sottoposta a qualsiasi tipo di vincolo, oltre che la richiesta al gestore dei servizi elettrici di un contatore bidirezionale (che permette di calcolare sia l’energia prelevata dalla rete sia quella immessa nella stessa).

Successivamente è necessario un allacciamento alla rete elettrica, che può avvenire contattando il distributore dell’elettricità (es. enel) compilando gli appositi moduli solitamente scaricabili dai siti web delle aziende con cui ci si intende allacciare, indicando non solo i dati anagrafici del richiedente, ma anche i dati dell’impianto in fase di realizzazione, da presentare unitamente alle planimetrie catastali dell’edificio su cui si realizzeranno i pannelli e al progetto preliminare dell’impianto stesso.

Da qui la procedura diventa diversificata a seconda del distributore dell’energia elettrica: alcuni richiedono subito ulteriore documentazione, mentre altri lo fanno in un secondo momento, ma comunque, una volta completati i lavori e avvisata l’azienda in questione, l’allacciamento alla rete avverrà nei tempi concordati precedentemente.

Una volta che l’impianto è stato realizzato e allacciato alla rete sarà giunto il momento di richiedere gli incentivi, che permettono di vendere alla rete l’energia elettrica prodotta con i nostri pannelli a prezzi convenienti e bloccati per 20 anni. Per questa seconda fase, appuntamento alla prossima settimana.

Alcune voci su Conto energia 2011

Non c’è ancora nulla di ufficiale e siamo tutti in attesa che la conferenza Stato Regioni prenda una qualche decisione, ma le notizie che iniziano a trapelare non sono delle più incoraggianti per il Conto Energia 2011. Infatti il governo starebbe pensando a un piano triennale per diminuire gli incentivi alla realizzazione di impianti fotovoltaici, attraverso tariffe di vendita agevolate dell’energia elettrica al gestore della rete, del 18% spalmato su tre anni: ciò consisterebbe sostanzialmente in una diminuzione del 6% annuo di qui al 2013.

Bisogna anche ricordare come al momento gli incentivi italiani siano i più alti d’Europa, anche più di Germania, dove il fotovoltaico è molto sfruttato e Spagna dove forse c’è più sole che da noi, ma non forse l’Italia non deve sempre puntare alla media europea e potrebbe tentare di distinguersi in qualche campo. Il piano sarà ancora una volta triennale, sarà cioè ridiscusso nel 2014 e permetterà sempre di mantenere la tariffa invariata per 20 anni.

E’ in cantiere da parte degli organi competenti, anche una norma che preveda la cancellazione del ritiro obbligato dei certificati verdi da parte del gestore della rete, che fino ad ora era pagato dai cittadini, anche se con un costo molto basso e quasi irrisorio sulle bollette della luce. Al tempo stesso il Gestore è riuscito nell’acquisizione di un noto centro di ricerche milanese, l’Erse, che permetterà un notevole impulso all’innovazione e si spera anche a interessanti e utili scoperte ed invenzioni nei prossimi anni.

Quindi meglio affrettarsi nella realizzazione degli impianti: le agevolazioni saranno maggiori

A Trento incentivi provinciali per il fotovoltaico

La Provincia autonoma di Trento mette a disposizione ulteriori finanziamenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici ”domestici” da parte dei suoi cittadini per un valore massimo di 40mila euro.

Il bando, valido dal maggio appena passato al 5 novembre 2010 è uno degli interventi legislativi che l’istituzione in oggetto sta mettendo in atto per incentivare la produzione di energia pulita da parte dei suoi cittadini, parallelamente a iniziative di educazione al risparmio energetico.

Il contributo può essere richiesto per gli impianti che devono essere ancora realizzati, a patto che i lavori inizieranno entro la scadenza del bando. Per rientrare tra i fruitori del finanziamento è necessario presentare agli sportelli della Provincia una domanda in formato cartaceo sull’apposito modulo, corredata della documentazione richiesta dalle singole schede tecniche. Sarà poi possibile iniziare i lavori.

Il bando copre anche gli impianti fotovoltaici già realizzati (in questo caso è necessario informarsi bene sulle specifiche degli impianti che rientrano nel provvedimento e sulla data di costruzione sul sito della provincia Nel primo caso, quello di impianto ancora da realizzare, dovrete seguire la procedura denominata ”valutativa”, mentre nel secondo caso potrete ricorrere a quella ”semplificata”.

Sul sito della provincia, già citato, si possono anche trovare tutti i moduli necessari in formato pdf, scaricabili e consultabili comodamente da casa, in modo che l’utente che intende diventare nel suo piccolo produttore di energia sia in ogni modo incentivato all’inestimento, senza farsi scoraggiare dagli uffici e dalle lentezza burocratiche spesso necessarie anche per ritirare un semplice modulo.

Incentivi dalle banche per il fotovoltaico delle aziende

Dal momento che i finanziamenti statali del progetto ”conto energia” sono rivolti sia ai comuni cittadini che alle aziende, non mancano le proposte da parte delle banche anche per le aziende che intendono investire nelle energie rinnovabili senza intaccare il patrimonio aziendale, e per molti aspetti sono simili a quello per i cittadini che abbiamo già trattato.

In particolare la banca Monte dei Paschi di Siena ha tra le sue offerte alle piccole e medie imprese l’offerta ”welcome energy” di cosa si tratta?

”Welcome energy” è un finanziamento progettato su misura per aziende che intendono realizzare impianti fotovoltaici con potenza minima di 1 kW che permette di coprire fino al 100% della spesa fino a 5.000.000 di euro, rimborsabili in rate semestrali posticipate fino a 18 anni. Per tutto il periodo del prestito i guadagni dovuti alla vendita dell’energia elettrica saranno della banca e contribuiranno all’estinzione del prestito, abbinato a una polizza assicurativa della stessa società di credito (AXA MPS).

I tassi possono essere fissi o variabili, con spred variabile in base al merito creditizio dell’azienda che chiede il finanziamento, alle garanzie fornite e alla durata del finanziamento stesso.

Per acquistare il prodotto finanziari basta recarsi in una delle numerose filiali della banca e dei centri dedicati alle imprese. I documenti particolari per richiedere questo prestito sono: una dichiarazione d’impegno a rimettere copia della richiesta di tariffa incentivante inviata al Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) e la documentazione finale di entrata in esercizio elencata nell’allegato 4 al Decreto Ministeriale 19/02/2007.

Per ulteriori informazioni, eventuali variazioni dell’offerta e prima di sottoscriverla, controllate sempre le condizioni su:

Le banche e i prestiti su misura per chi vuole investire nel solare

Abbiamo già visto come sia possibile guadagnare attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle nostre proprietà tramite il progetto ”conto energia” del governo italiano, ma rimane comunque il problema fondamentale del capitale da investire nella realizzazione dell’impianto. Infatti tramite ”conto energia” si guadagna con l’impianto: per realizzarlo però numerose banche offrono prestiti tagliati su misura di coloro che desiderano iniziare a produrre energia pulita,

Per i privati per esempio Findomestic offre una soluzione che prevede un prestito che copre per intero la spesa sostenuta per la realizzazione dell’impianto fino ad un massimo di 60mila euro, con un sistema a rate mensili fino ad un massimo di 84 (7 anni), il cui importo rimane fisso nel tempo.

In particolare per accedere al prestito con l’idea di costruire un sistema di pannelli solari bisogna avere residenza sul territorio italiano, un reddito dimostrabile ed età compresa tra i 18 e i 75 anni. Il prestito può essere erogato sia tramite assegno che tramite bonifico sul proprio conto corrente bancario.

Findomestic ovviamente non è l’unica banca che fornisce questo tipo di servizio. Offerte più o meno analoghe sono presenti nei piani di moltissimi altri istituti bancari, che potrebbero risultare più vantaggiosi o più onerosi a seconda della tipologia di cliente, e di impianto, anche se l’impostazione generale del prestito è all’incirca la stessa.

Finalmente anche il nostro paese ha iniziato a mettersi in moto per iniziative tese a sostenere le energie rinnovabili, non solo a livello istituzionale, ma anche al livello dei privati, come le banche stesse. Finalmente una buona notizia.

Per ulteriori informazioni, clausole ed eventuali variazioni delle cifre sopra citate cliccate su https://www.findomestic.it/prestiti-personali/pannelli-solari.html

Ecco quanto potete guadagnare con il fotovolatico: le tariffe di Conto Energia per il 2010

Già dal 2005 le istituzioni hanno attivato il progetto ”Conto energia”, che mira a incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici del territorio italiano attraverso la possibilità di rivendere l’energia prodotta e non utilizzata al Gestore dei Servizi Elettrici a tariffe molto convenienti. I finanziamenti sono validi per gli impianti che entreranno in funzione entro il 2010, ma è allo studio una proroga del provvedimento che, anche se con alcune variazioni, si crede che manterrà immutato l’obiettivo generale.

In sostanza in casa avrete due contatori: uno in entrata e uno in uscita. Il secondo segnerà l’ammontare dell’energia immessa nella rete, che sarà venduta a tariffe differenti a seconda della tipologia dell’impianto installato e della sua potenza.

Gli impianti possono essere integrati (per esempio una tettoia fatta con i pannelli), parzialmente integrati (i classici pannelli sul tetto) o non integrati (per esempio i pannelli in un campo) e possono avere potenza tra 1 e 3 kW, tra 3 e 20 kW o oltre 20 kW.

Sulla base di questi dati le tariffe pagate dal gestore per la vostra energia saranno (in euro/kWh):

Potenza tra 1 e 3 kW : integrato 0,471 parzialmente integrato 0,423 non integrato 0,384

Potenza tra 3 e 20 kW : integrato 0,442 parzialmente integrato 0,403 non integrato 0,365

Potenza oltre i 20 kW : integrato 0,423 parzialmente integrato 0,384 non integrato 0,346

Queste sono le tariffe per il 2010 (valide per 20 anni una volta siglato il contratto). Per il rinnovo del programma purtroppo voci di corridoio affermano che le tariffe saranno ridotte per gli impianti che entreranno in funzione nel 2011, ma non sono ancora disponibili cifre certe al momento.

I finanziamenti al momento però non coprono la realizzazione dell’impianto, tuttavia molte banche offrono prestiti molto convenienti per questo tipo di investimento.

Impianti solari: fotovolatico o solare termico?

Inizia oggi su questo sito una nuova ”rubrica” settimanale sugli impianti solari. Ogni settimana infatti compariranno nuovi articoli per aiutarvi a districarvi tra le varie offerte che compaiono in merito ai pannelli, ai finanziamenti, alle nuove tecnologie e alla realizzazione pratica dell’impianto per la vostra abitazione. Grazie a un impianto solare si può infatti risparmiare sulla bolletta elettrica come su quella del gas: dipende tutto dalla struttura che andrete a installare.

Infatti esistono due tipi di impianti disponibili per uso privato o aziendale: quelli fotovoltaici vi permetteranno di produrre energia elettrica per il vostro uso domestico e, se ne produrrete più di quella consumata, potrete addirittura venderla al gestore della rete con una notevole diminuzione dei tempi di ammortizzamento del costo dell’impianto.

L’altra tipologia di impianto invece permette di scaldare l’acqua con l’energia del sole. I pannelli infatti scalderanno il liquido contenuto in un serbatoio, che potrà essere usata come la normale ”acqua calda” delle caldaie, per esempio per una bella doccia o per il riscaldamento.

Scegliete voi quale modello si adatta di più ai vostri bisogni domestici e tenete conto che, nonostante il periodo di crisi economica che stiamo vivendo, si può usufruire di incentivi per la realizzazione dell’impianto e che quasi tutte le banche si sono attrezzate per prestiti tagliati su misura per questi tipi di investimenti, sia per i privati che per le aziende che vogliono una svolta ecologica (che però sarà salutare anche per il portafoglio).

La prossima settimana parleremo proprio di questo, rispondendo a una delle domande più frequenti: come posso accedere a un finanziamento per costruire un impianto solare sul mio tetto?

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