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Gas serra

Per l’agenzia il nucleare è una via. Agli stati la decisione

L’agenzia internazionale per l’energia vede il nucleare come una delle possibili fonti per sostenere nel corso dei prossimi 40-50 anni la corsa al rialzo del fabbisogno energetico mondiale, che con tutta probabilità continuerà a crescere a causa dello sviluppo di paesi come la Cina o l’India, molto popolati e già oggi assetati di elettricità.

Un punto a favore del nucleare infatti, sostiene l’agenzia, è il fatto che non libera nell’atmosfera anidride carbonica, il gas che causa l’effetto serra e quindi il riscaldamento globale. Il comunicato sostiene anche come il nucleare sia altamente efficiente e sostanzialmente sicuro, grazie alle centrali di ultima generazione, e che rappresenta l’alternativa più sicura al petrolio nel prossimo futuro, in quanto gran parte dello sviluppo tecnologico che necessitano le altre fonti alternative per affermarsi su vastissima scala il nucleare le ha già passate negli ultimi decenni del secolo scorso, affermandosi come una fonte ”matura”.

Ovviamente questa dichiarazione non scalfisce nemmeno le argomentazioni di coloro che rifiutano l’energia nucleare perchè pericolosa e poco sicura oppure perchè semplicemente non si conoscono luoghi in cui stoccare definitivamente le scorie radioattive per tempi nell’ordine di migliaia di anni, tuttavia l’agenzia internazionale per l’energia ha indicato una via che può essere seguita o meno dai governi nazionali, che hanno poi il compito di decidere la politica energetica dello stato che rappresentano, incentivando o disincentivando una fonte piuttosto che un altra.

L’Italia a quanto pare sta percorrendo il doppio binario: finanziamenti per le energie rinnovabili e progetti per centrali nucleari. Non ci resta che attendere e vedere se e quando si privilegerà una via piuttosto che l’altra.

Il senato Usa sceglie la linea verde: respinta una legge repubblicana pro effetto serra

Il senato Usa ha bocciato una legge che sostanzialmente avrebbe sottratto all’Epa, l’agenzia statunitense per il controllo dell’ambiente, il potere di regolare l’emissione di gas serra prodotti soprattutto da auto e centrali elettriche. Il provvedimento era stato presentato da una senatrice repubblicana dell’Alaska, molto probabilmente per bloccare l’imminente stretta voluta dall’agenzia sull’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera e contrastata da molte lobby del paese.

Il presidente Barack Obama aveva già comunque annunciato che se il provvedimento sarebbe passato, si sarebbe avvalso del diritto di veto per bloccare le legge, che comunque è stata respinta dal senato con 53 voti contrari e 47 a favore. I repubblicani hanno votato compattamente a favore, mentre invece alcuni democratici si sono schierati con gli avversari in questa battaglia, nonostante la linea del partito.

I repubblicani in particolare affermano come una riduzione delle emissioni come quella decisa dall’Epa avrebbe ricadute pesantissime sull’economia americana soprattutto in perdita di posti di lavoro, cosa inaccettabile in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo. Allo stesso tempo i democratici negano questa possibilità e si godono la loro vittoria al senato, che come detto dal presidente Obama, permetterà di preservare il mondo più pulito per i nostri figli.

Nonostante l’esito positivo della votazione i senatori democratici tendono comunque la mano ai repubblicani, chiedendo loro di aiutarli sulla strada della svolta verde dell’economia Usa promessa in campagna elettorale dall’attuale presidente. Infatti l’unica strada percorribile per una svolta ecologica mondiale che permetta di migliorare nettamente la qualità della vita di tutti è la concordia e il dialogo sempre e comunque tra le parti politiche che hanno il potere di cambiare le cose.

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