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Fotovoltaico

Anche il Bangladesh punta sul fotovoltaico

Anche le economie più povere del mondo si stanno attivando per unire l’intento di un mondo migliore e meno inquinato con il desiderio di progresso che da sempre caratterizza la vita dell’uomo. Infatti il Bangladesh ha annuncia con molta gioia i suoi risultati ottenuti nel campo del fotovoltaico domestico: nel giro di poco più di un anno il numero degli impianti è più che raddoppiato, passando dai 200mila del 2009 ai 500mila del sondaggio 2010.

Il progetto che prevede impianti fotovoltaici a prezzi agevolati, cioè a circa 300 dollari (circa 10 mesi di stipendio di un abitante medio), che permettono di portare elettricità e quindi innovazione e tecnologia in zone remote e povere del paese, non raggiungibili altrimenti (con i classici fili) senza l’ausilio dei pannelli.

Gli impianti in oggetto hanno potenze limitate, nell’ordine di 45 / 75 W, che permettono l’uso di alcune lampadine, ovviamente a basso consumo, un piccolo televisore, una radio e una presa di corrente, magari per un telefono. Il governo ha fatto sapere, tramite l ministero dell’energia e delle risorse minerarie, che punta entro il 2012 a una cifra intorno al milione di mini-impianti del genere, che permetteranno di risparmiare 48mila tonnellate l’anno in emissioni di anidride carbonica, dal momento che in caso contrario l’energia elettrica sarebbe ottenuta con generatori a kerosene o a gasolio, molto inquinanti.

Il Bangladesh deve essere un esempio: povero e con poche risorse non ha rinunciato alla via dell’ecologia, mostrando con orgoglio i risultati ottenuti nonostante le condizioni economiche molto difficili in cui i suoi abitanti sono costretti a vivere.

La provincia di Bari lancia il fotovoltaico per le scuole

Il sud del nostro paese è una delle zone più belle del mediterraneo e anche una delle più assolate. Da questa semplice e addirittura ovvia conclusione la provincia di Bari ha avuto una splendida idea di realizzare un progetto che punta a rifornire di energia pulita, rinnovabile e fotovoltaica la maggior parte, se non tutte, le scuole superiori di sua competenza.

Io contratto siglato con una società del gruppo francese Gdf Suez, la Cofely, che curerà la realizzazione e la manutenzione degli ottanta impianti commissionati, che copriranno il fabbisogno energetico di circa 80 edifici dislocati in molti comuni del territorio della provincia barese. Il contratto ha un valore di oltre 17 milioni di euro e per il finanziamento ci si appoggerà alla Banca BIIS: la cifra sarò quindi divisa in rate semestrali per un periodo di poco meno di vent’anni.

La costruzione pratica ed effettiva degli impianti inizierà nel prossimo settembre e una volta a regime questo sistema innovativo per ridurre i costi derivanti dalla gestione degli edifici scolastici permetterà alla provincia di risparmiare quasi 4000 mWh l’anno e di ridurre l’impatto ambientale dell’elettricità consumata da studenti, docenti e quant’altro di oltre 1500 tonnellate di CO2 (anidride carbonica) ogni 12 mesi.

I commenti delle istituzioni sono tutti rivolti all’ottimismo, dal momento che stiamo parlando di un investimento tecnologico che guarda al futuro e permetterà notevoli risparmi in sede di bilancio e in un periodo di crisi dove la scuola e gli enti locali sono bersagliati da continui tagli la provincia ha trovato un’ottima via d’uscita.

USA: stanziati fondi per tre centrali solari

Dopo il recente accordo con la Sharp il governo americano continua a mandare segnali positivi in merito alla sua svolta verso il solare. Infatti proprio nel tradizionale discorso radiofonico che il presidente rivolge settimanalmente alla nazione Barack Obama ha annunciato un piano di investimenti che prevede ben 2 miliardi di dollari da destinare al settore delle energie rinnovabili e in particolare verso il solare.

Dopo aver preso visione dei dati in merito all’occupazione negli USA, che evidenziavano un aumento dei disoccupati, il presidente ha annunciato questo sforzo economico, che coniugherà la svolta verde dell’economia a stelle e strisce con la creazione di circa 2000 posti di lavoro nel settore edile per la realizzazione delle centrali e 1500 posti fissi per la loro gestione una volta terminate ed entrate a regime.

A beneficiare della grande quantità di denaro che il governo ha annunciato di voler spendere saranno soprattutto la Abengoa Solar e la Abound Solar Manufacturing, che si occuperanno della costruzione delle centrali, che saranno ben tre: le prime due in Indiana e Colorado, mentre la terza sarà uno degli impianti solari più estesi e produttivi del mondo e sarà eretta in Arizona, che con le sue ampie pianure assolate costituisce un ambiante ideale per sfruttare l’energia che proviene dalla nostra stella.

Per una nazione che fino all’elezione dell’attuale presidente supportava le lobby del petrolio e cercava in tutti i modi di bloccare lo sviluppo dell’energia pulita e rinnovabile certamente Obama ha fornito un esempio per tutto il mondo: se si vuole qualcosa veramente lo si può ottenere, come diceva in campagna elettorale: yes we can.

La Sharp fornirà i pannelli solari al governo USA

La Sharp ha riportato una grande vittoria per il prestigio della sua divisione che si occupa di pannelli solari e energia, in quanto ha sbaragliato tutti gli altri concorrenti nella gara per l’appalto dei pannelli solari da installare su commissione del governo americano.

La società giapponese si è infatti aggiudicata il contratto con la GSA (cioè la General Sevice Administration, l’ente che in territorio USA si occupa di selezionare le aziende con cui stipulare accordi a lunga scadenza da parte del governo) che le garantirà la fornitura dei moduli solari ad Agenzie e ai dipartimenti statali e federali.

L’accordo è da considerare una vittoria per entrambe le parti in causa, dal momento che con questa firma il governo USA ha definitivamente imboccato la strada della diffusione dei pannelli solari e delle energie alternative in generale, ma è anche un grande riconoscimento per la Sharp, che vede i suoi pannelli giudicato ottimi da un ente molto rigoroso che richiede standard di qualità ben superiori alla media e un giusto rapporto qualità prezzo.

Per i giapponesi l’accordo è considerato un perfetto punto di partenza e un ottimo trampolino di lancio per gli affari futuri della compagnia, mentre da parte del governo americano può essere considerato un punto a favore del sistema appaltatore, che ha semplicemente premiato la migliore offerta sia dal punto di vista economico che da quello strettamente tecnico e legato al pannello solare stesso. La Sharp ora punta a ingrandire ancora di più la sua fetta di mercato non solo sul piano dei pannelli per uso domestico, ma anche su quelli industriali, che tutti speriamo diventino una consuetudine sui tetti delle aziende, che potranno generare utili producendo elettricità.

Da un gruppo di ricercatori USA pannelli solari ancora più efficienti

Ancora una novità nell’ambito delle energie rinnovabili. Nel Minnesota un gruppo di ricercatori statunitensi è riuscito a trovare un metodo per rendere più efficienti i pannelli fotovoltaici, passando dall’attuale 33% di efficienza media a circa il 66%.

La ricerca è stata pubblicata recentemente sull’autorevole riviste Science e si basa su una semplicissima constatazione: la bassa efficienza che fino a oggi ha caratterizzato i pannelli solari è dovuta a una dispersione di calore, cioè di energia non assorbita dal pannello e quindi non trasformata in preziosa energia elettrica. Quanto la questione è elementare la soluzione è pionieristica: il pannello-prototipo è stato realizzato con minuscole parti di materiale semiconduttore (stiamo parlando si milionesimi di millimetro): questo porta a un cambiamento delle proprietà fisiche del materiale. I pannelli, essendo costruiti di seleniuro (e non di silicio come quelli tradizionali) e con circuiti in biossido di titanio, ”semplicemente” allontanano gli elettroni prima che diventino troppo caldi, riducendo la dispersione.

La tecnologia messa a punto dall’università americana è però ancora in fase sperimentale; non si conoscono ancora quali siano gli effettivi costi di una produzione in serie di questo tipo di tecnologia e quanto sia resistente applicata su ampia scala. Quello che è certo è che aumentare l’efficienza dei pannelli solari è possibile e ultimamente sono stati molti i passi fatti in quella direzione. Non ci resta che sperare che qualche azienda decida di investire i suoi soldi in questo progetto, che potrebbe dare un’ulteriore spinta a un settore già in grande espansione nonostante la crisi mondiale

Ecco quanto potete guadagnare con il fotovolatico: le tariffe di Conto Energia per il 2010

Già dal 2005 le istituzioni hanno attivato il progetto ”Conto energia”, che mira a incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici del territorio italiano attraverso la possibilità di rivendere l’energia prodotta e non utilizzata al Gestore dei Servizi Elettrici a tariffe molto convenienti. I finanziamenti sono validi per gli impianti che entreranno in funzione entro il 2010, ma è allo studio una proroga del provvedimento che, anche se con alcune variazioni, si crede che manterrà immutato l’obiettivo generale.

In sostanza in casa avrete due contatori: uno in entrata e uno in uscita. Il secondo segnerà l’ammontare dell’energia immessa nella rete, che sarà venduta a tariffe differenti a seconda della tipologia dell’impianto installato e della sua potenza.

Gli impianti possono essere integrati (per esempio una tettoia fatta con i pannelli), parzialmente integrati (i classici pannelli sul tetto) o non integrati (per esempio i pannelli in un campo) e possono avere potenza tra 1 e 3 kW, tra 3 e 20 kW o oltre 20 kW.

Sulla base di questi dati le tariffe pagate dal gestore per la vostra energia saranno (in euro/kWh):

Potenza tra 1 e 3 kW : integrato 0,471 parzialmente integrato 0,423 non integrato 0,384

Potenza tra 3 e 20 kW : integrato 0,442 parzialmente integrato 0,403 non integrato 0,365

Potenza oltre i 20 kW : integrato 0,423 parzialmente integrato 0,384 non integrato 0,346

Queste sono le tariffe per il 2010 (valide per 20 anni una volta siglato il contratto). Per il rinnovo del programma purtroppo voci di corridoio affermano che le tariffe saranno ridotte per gli impianti che entreranno in funzione nel 2011, ma non sono ancora disponibili cifre certe al momento.

I finanziamenti al momento però non coprono la realizzazione dell’impianto, tuttavia molte banche offrono prestiti molto convenienti per questo tipo di investimento.

Nel freddo Canada la città di Okotoks è scaldata interamente con il solare

Chi sostiene che il solare può funzionare solo in aree calde di sicuro non è a conoscenza di quello che sta accadendo nel Canada occidentale, nella provincia dell’Alberta, più precisamente nella cittadina di Okotoks.

In questo remoto e freddo paesino è stato organizzato il progetto di ricerca ”Drake Landing Solar Community”, che ha come obiettivo quello che può sembrare un paradosso: riscaldare comunità intere in zone molto fredde attraverso il solare. Sono state realizzate 52 case e un sistema di 800 collettori solari, con superficie complessiva che sfiora i 2300 metri quadrati, che dovrebbero fornire alla comunità quasi tutto (90%) il riscaldamento di cui necessita nell’arco di dodici mesi.

I pannelli vetrati piatti utilizzati sono comuni, mentre è innovativo il liquido termoconvettore: è formato per la metà da acqua e per metà da un antigelo a base di glicole: il calore, prodotto soprattutto durante l’estate, viene immagazzinato sottoterra in 144 pozzi a scambio di calore con enormi quantità di acqua. A pieno regime il complesso sarà in grado di portare la sua temperatura a ben 80 gradi.

Quest’acqua sarà utilizzata per il riscaldamento dei normali termosifoni, mentre invece il fabbisogno quotidiano di acqua calda sarà soddisfatto da ulteriori panelli solari collocati sui tetti degli immobili di nuova costruzione.

Il progetto è stato finanziato dalle istituzioni, sia locali che nazionali e la località è stata scelta per una sua caratteristica che la rende unica nella sua zona: nonostante in inverno le temperature tocchino punte di -40 gradi nelle notti più fredde, l’area riceve dal sole una quantità di energia paragonabile a quella dell’Italia.

L’edificio biocompatibile a forma di uovo di struzzo

Il progetto di cui vogliamo parlarvi oggi riguarda un edificio dalla forma davvero rivoluzionaria, con emissioni quasi pari a zero grazie all’impianto fotovoltaico, uno geotermico, a una pala eolica e a vetrate basso emissive che lo rendono autonomo dalle fonti di energia non rinnovabili e biocompatibile perché realizzato con materiali naturali.

In Italia, purtroppo, non ha ancora visto la luce questo progetto; infatti, il nostro Paese, come gli altri, ha la necessità di risparmiare energia, abbattere la produzione di CO2 nell’atmosfera, vivere in ambienti confortevoli ed accoglienti, ma soprattutto risparmiare sulle bollette che sono sempre una grande preoccupazione per i cittadini. Partendo da queste necessità, lo Studio Archingegno ha ideato un nuovo modo di concepire l’architettura: il primo passo in questa direzione è stata la presentazione del progetto dell’Uovo di Struzzo con gli Occhi di Mosca, un edificio bioclimatico che, per la prima volta in Italia, osserva la Natura utilizzando al meglio le risorse che offre.

L’Uovo di Struzzo con gli Occhi di Mosca è un palazzo costituito da sette piani, con una forma ellittica la quale garantisce la minima resistenza aerodinamica ai venti; inoltre, è costruito con materiali naturali come il sughero, il legno lamellare e la fibra di cellulosa. Sia le vetrate che il sistema ad esagoni concentrici funzionanti a doppio schermo, permetteranno di regolare, nelle stagioni e nelle diverse ore del giorno, i raggi di luce proveniente dall’illuminazione del sole. Allo stesso tempo, i muri di Trombe producono un disorientamento termico di quattro ore; questo garantisce un apporto di calore nella stagione invernale e un clima fresco in quella estiva.

La prima Metropolitana ad energia solare

Forse non lo sapete, ma la linea MM Milanese è alimentata in parte da energia pulita, e più precisamente da energia prodotta dal fotovoltaico. Infatti, da circa 3 mesi è stato messo in funzione un impianto fotovoltaico sul tetto del deposito dell’ATM di Precotto. L’impianto fotovoltaico, capace di produrre 1,4 milioni di kilowattora l’anno, si estende su una superficie di 23 mila metri quadrati (pensate a quattro campi da calcio; questa risulta essere una delle  più grandi realizzazioni fatte Italia ed ha anche il primato europeo come prima metropolitana ad essere alimentata da energia pulita.

C’è da precisare, però, che non è stata l’ATM di Milano ad investire in questa realizzazione dell’impianto, bensì la sua costruzione è stata possibile grazie alla Esco Dedalo; in pratica, previa l’utilizzo del meccanismo “Finanziamento Tramite Terzi” è stato possibile occupare il tetto del deposito di Precotto per la realizzazione di questo magnifico impianto di energia pulita. La Esco Dedalo, inoltre, versa all’ATM anche un canone per l’affitto della superficie occupata dai pannelli fotovoltaici, ma quest’ultima ottiene i suoi ricavi dal Conto Energia.

In realtà, quest’impianto è già in funzione dal novembre 2009 e, pensate, che con questo moderno sistema di produzione di energia pulita si sono ridotte le emissioni inquinanti di circa 70 mila KG di CO2, cioè anidride carbonica.

Ci si augura, in futuro, che anche il resto della penisola metta in altre città importanti ed inquinate questo modo per creare l’energia pulita; d’altro, l’Italia non è il paese del sole? Allora tanto vale sfruttarlo in modo positivo!

Una fonte rinnovabile: il fotovoltaico

Oggi giorno la nostra società sta cercando di adeguarsi a tutto ciò che può contenere l’inquinamento e, perciò, ricorrere all’utilizzo del fotovoltaico può contribuire a questa grande operazione. I pannelli fotovoltaici forniscono energia pulita e rinnovabile, trasformando l’energia del sole in energia elettrica. Il vantaggio più importante che comporta l’utilizzo di questi pannelli solari è il bassissimo impatto ambientale. Infatti, l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici consente di azzerare le emissioni che deriverebbero dalla combustione dei fossili, che sono proprio i protagonisti dei mutamenti climatici.

Naturalmente, bisogna pensare anche che le scorte di combustibile non sono infinite, mentre che l’energia derivante dal fotovoltaico, essendo una fonte rinnovabile, può essere una buona alternativa. C’è da dire, però, che tutte le cose che hanno una lunga durata e che permettono di creare un’energia senza un elevato livello d’inquinamento, possiedono certamente un costo elevato. Un impianto fotovoltaico, inizialmente, presenta un costo iniziale alto, ma tenendo conto che il livello di manutenzione è basso e che la sua durata di vita è di circa 30 anni, è un investimento che andrebbe assolutamente fatto.
Un nuovo grande progetto innovativo riguardante proprio questa fonte rinnovabile riguarda la città di Busto Arsizio. Il progetto in questione si chiama “Free Energy – 1000 impianti fotovoltaici a costo zero per la Città di Busto Arsizio”; grazie all’AGESP Energia S.r.l. ed la Ely S.p.A.. In pratica, i cittadini che dedideranno ti prendere parte a questo progetto potranno utilizzare gratuitamente l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici, senza nessun investimento e spese di manutenzione. L’energia in più coprirà tutti i costi derivanti dalla progettazione, dall’installazione ecc.

Insomma, questa città inizia ad utilizzare qualcosa di davvero pulito; ora, ci si augura che man mano tutte le città rimanenti possano adeguarsi di conseguenza!

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