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Elettricità dalle mucche: ecco il progetto dell’HP

Il gigante dell’informatica HP, nella sua divisione americana di ricerca ha messo a punto un progetto che prevede l’impiego di 10000 ”normali” mucche da latte per fornire un megawatt di energia a un centro dati.

Il calore prodotto dai computer del centro sarebbe sfruttato per ottimizzare l’efficienza della digestione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno, grazie a particolari microrganismi) degli escrementi prodotti dagli animali. In questo modo verrebbe notevolmente aumentata la produzione del metano, che già normalmente si sviluppa dal letame, e permetterebbe la creazione di energia elettrica a costi molto bassi e in modo rispettoso per l’ambiente.

Secondo i calcoli dei ricercatori una mandria delle dimensioni prese in esame (10000 capi) genera ogni anno 200mila tonnellate di letame, abbastanza per alimentare il centro dati e per immettere nella rete il 30% dell’elettricità prodotta. Il giro d’affari complessivo sarebbe di circa 2 milioni di euro l’anno e l’energia così prodotta sarebbe venduta all’HP stessa, con vantaggi per entrambe le parti, oltre che per il pianeta stesso.

L’uso degli escrementi per produrre energia è un sistema conosciuto fin dall’antichità, dove il letame essiccato era sfruttato come combustibile per il focolare domestico.

Il metano così ricavato è tutt’ora usato in alcune regioni cinesi per contrastare la dipendenza energetica del paese dal carbone: dal 1999 in Cina sono stati installati oltre 1300 impianti del genere. L’unico svantaggio è il costo molto elevato del singolo ‘impianto, che però può essere facilmente ammortizzato nel momento in cui è una comunità agricola, magari formata da diversi paesi, a dotarsi del sistema, per generare energia elettrica sia per uso locale che per la vendita.

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