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Gli Usa leader mondiali del mini-eolico per produzione e installazione

In un periodo di crisi economica, quando interi stati rischiano la bancarotta e quasi tutti i settori dell’economia chiedono alle istituzioni agevolazioni, finanziamenti e quant’altro emerge un dato positivo per il mondo intero e per gli Usa in particolare. Nel mercato statunitense il mini-eolico è cresciuto del 15%, ben cinque punti in più rispetto alla crescita media mondiale.

Per mini-eolico l’American Wind Energy Association, che ha diffuso i dati, intende tutti quegli impianti con capacità massima 100 kW, installati presso abitazioni private, piccole aziende o fattorie. Nel territorio federale sono stati ben 9800 gli impianti installati durante l’anno (poco meno della metà di quelli costruiti nel mondo intero, in cui ne sono stati realizzati 21000), grazie soprattutto ai corposi incentivi del governo federale e dei singoli stati, che hanno garantito una maggiore stabilità per gli investimenti e permesso, cosa importante per la riuscita di progetti come questo, di abbassare notevolmente i costi del singolo impianto.

Il boom  delle vendite ha portato ad una esplosione del settore nel territorio Usa, dove nel corso dello scorso anno ben 9 stabilimenti per questo tipo di produzione sono stati aperti o ampliati, con notevoli benefici per quanto riguarda l’occupazione. Quello statunitense è sicuramente il primo mercato al mondo per la vendita di questo tipo di tecnologia, ma allo stesso tempo il paese guidato da Obama si sta ritagliando un ruolo di primo piano anche nella costruzione degli impianti stessi: sulle 250 aziende che li producono 95 sono a stelle e strisce, oltre il 65% del mini-eolico venduto nel mondo è made in Usa.

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