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Lipu

La Lipu attacca governo e regioni sull’eolico

La Lipu si scaglia contro gli impianti eolici, giudicati in sostanza brutti, inutili e dannosi. La lega italiana per la protezione degli uccelli ha infatti accusato lo Stato e le regioni di non aver avuto una linea ben definita nelle autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti, che non hanno fatto altro che devastare i paesaggi e minare la biodiversità, in particolare dei volatili.

Secondo l’organizzazione infatti questo tipo di impianti produce sì energia pulita, ma con costi troppo alti, a livello anche economico, non solo ambientale, rispetto ai benefici che produce. Infatti a detta della Lipu il costo di gestione degli impianti italiani, una volta che saranno entrati in funzione anche tutti quelli in fase di progettazione e realizzazione, sarà di oltre 3 miliardi e mezzo di euro all’anno, a fronte del solo 1,5% del fabbisogno energetico nazionale che sarà garantito con queste installazioni.

La causa di questo boom dell’eolico negli ultimi anni sono stati infatti gli eccessivi incentivi del governo, quasi doppi rispetto a quelli di tutti gli altri paesi europei, concessi però senza alcun vincolo di tipo naturalistico o paesaggistico, come sostenuto da un responsabile dell’organizzazione, che chiede una immediata revisione del meccanismo di concessione dei finanziamenti in modo da salvare quelle aree che non sono ancora state compromesse dalla costruzione delle eliche.

Certamente serve un piano che regoli la costruzione di centrali eoliche in zone ad elevato interesse paesaggistico, ma è anche indubbio come la diversificazione delle fonti di energia è un tassello fondamentale nella strada verso un domani più sostenibile. Alle istituzioni l’arduo compito di mediare.

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