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Eolico

Australia. Pronto un piano per il 100% di energie rinnovabili nel 2020

L’Australia mira in alto, stando a quanto affermato in questi giorni da un gruppo ambientalista locale supportato da alcuni ricercatori di Melbourne. Il paese dei canguri sarebbe in grado di coprire nel 2020, cioè tra soli 10 anni, il 100% del suo fabbisogno energetico con fonti rinnovabili a impatto zero.

Il costo di questa impresa, che sarebbe senza dubbio di dimensioni colossali, sarebbe pari a un investimento del 3% del Pil australiano per un decennio: 26 miliardi di euro ogni 12 mesi per liberarsi definitivamente dal petrolio. In valuta locale corrisponde a 27 miliardi di dollari australiani, un po’ come se ogni cittadino si impegnasse a versare i soldi necessari per un caffè (3 dollari) ogni giorno per due lustri al governo in nome della sostenibilità ambientale.

Le fonti principali che andrebbero sfruttate secondo questo progetto sono l’eolico e il solare, considerando anche la conformazione geografica dell’isola e il suo clima. L’eolico dovrebbe arrivare a 130 milioni di MWh all’anno, mentre il solare a concentrazione (ricordiamo che una parte dell’Australia è deserto) porterebbe allo stoccaggio dell’energia in depositi di sali fusi per una capacità di oltre 42mila MW. In questo modo sarebbe coperto circa il 98% del fabbisogno energetico nazionale. Il restante 2% dell’energia sarebbe prodotto invece con gli impianti idroelettrici già presenti sul territorio e, in caso di emergenza, si sfrutteranno anche le biomasse, che saranno sempre pronte all’uso per 10mila MW.

Il tutto deve essere ovviamente accompagnato da una politica di forte risparmi energetico, che punti, tra le altre cose, a incentivare l’acquisto delle macchine elettriche, perchè sarebbe una beffa produrre energia in modo pulito e inquinare con i motori benzina e diesel.

La Lipu attacca governo e regioni sull’eolico

La Lipu si scaglia contro gli impianti eolici, giudicati in sostanza brutti, inutili e dannosi. La lega italiana per la protezione degli uccelli ha infatti accusato lo Stato e le regioni di non aver avuto una linea ben definita nelle autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti, che non hanno fatto altro che devastare i paesaggi e minare la biodiversità, in particolare dei volatili.

Secondo l’organizzazione infatti questo tipo di impianti produce sì energia pulita, ma con costi troppo alti, a livello anche economico, non solo ambientale, rispetto ai benefici che produce. Infatti a detta della Lipu il costo di gestione degli impianti italiani, una volta che saranno entrati in funzione anche tutti quelli in fase di progettazione e realizzazione, sarà di oltre 3 miliardi e mezzo di euro all’anno, a fronte del solo 1,5% del fabbisogno energetico nazionale che sarà garantito con queste installazioni.

La causa di questo boom dell’eolico negli ultimi anni sono stati infatti gli eccessivi incentivi del governo, quasi doppi rispetto a quelli di tutti gli altri paesi europei, concessi però senza alcun vincolo di tipo naturalistico o paesaggistico, come sostenuto da un responsabile dell’organizzazione, che chiede una immediata revisione del meccanismo di concessione dei finanziamenti in modo da salvare quelle aree che non sono ancora state compromesse dalla costruzione delle eliche.

Certamente serve un piano che regoli la costruzione di centrali eoliche in zone ad elevato interesse paesaggistico, ma è anche indubbio come la diversificazione delle fonti di energia è un tassello fondamentale nella strada verso un domani più sostenibile. Alle istituzioni l’arduo compito di mediare.

Gli Usa leader mondiali del mini-eolico per produzione e installazione

In un periodo di crisi economica, quando interi stati rischiano la bancarotta e quasi tutti i settori dell’economia chiedono alle istituzioni agevolazioni, finanziamenti e quant’altro emerge un dato positivo per il mondo intero e per gli Usa in particolare. Nel mercato statunitense il mini-eolico è cresciuto del 15%, ben cinque punti in più rispetto alla crescita media mondiale.

Per mini-eolico l’American Wind Energy Association, che ha diffuso i dati, intende tutti quegli impianti con capacità massima 100 kW, installati presso abitazioni private, piccole aziende o fattorie. Nel territorio federale sono stati ben 9800 gli impianti installati durante l’anno (poco meno della metà di quelli costruiti nel mondo intero, in cui ne sono stati realizzati 21000), grazie soprattutto ai corposi incentivi del governo federale e dei singoli stati, che hanno garantito una maggiore stabilità per gli investimenti e permesso, cosa importante per la riuscita di progetti come questo, di abbassare notevolmente i costi del singolo impianto.

Il boom  delle vendite ha portato ad una esplosione del settore nel territorio Usa, dove nel corso dello scorso anno ben 9 stabilimenti per questo tipo di produzione sono stati aperti o ampliati, con notevoli benefici per quanto riguarda l’occupazione. Quello statunitense è sicuramente il primo mercato al mondo per la vendita di questo tipo di tecnologia, ma allo stesso tempo il paese guidato da Obama si sta ritagliando un ruolo di primo piano anche nella costruzione degli impianti stessi: sulle 250 aziende che li producono 95 sono a stelle e strisce, oltre il 65% del mini-eolico venduto nel mondo è made in Usa.

L’edificio biocompatibile a forma di uovo di struzzo

Il progetto di cui vogliamo parlarvi oggi riguarda un edificio dalla forma davvero rivoluzionaria, con emissioni quasi pari a zero grazie all’impianto fotovoltaico, uno geotermico, a una pala eolica e a vetrate basso emissive che lo rendono autonomo dalle fonti di energia non rinnovabili e biocompatibile perché realizzato con materiali naturali.

In Italia, purtroppo, non ha ancora visto la luce questo progetto; infatti, il nostro Paese, come gli altri, ha la necessità di risparmiare energia, abbattere la produzione di CO2 nell’atmosfera, vivere in ambienti confortevoli ed accoglienti, ma soprattutto risparmiare sulle bollette che sono sempre una grande preoccupazione per i cittadini. Partendo da queste necessità, lo Studio Archingegno ha ideato un nuovo modo di concepire l’architettura: il primo passo in questa direzione è stata la presentazione del progetto dell’Uovo di Struzzo con gli Occhi di Mosca, un edificio bioclimatico che, per la prima volta in Italia, osserva la Natura utilizzando al meglio le risorse che offre.

L’Uovo di Struzzo con gli Occhi di Mosca è un palazzo costituito da sette piani, con una forma ellittica la quale garantisce la minima resistenza aerodinamica ai venti; inoltre, è costruito con materiali naturali come il sughero, il legno lamellare e la fibra di cellulosa. Sia le vetrate che il sistema ad esagoni concentrici funzionanti a doppio schermo, permetteranno di regolare, nelle stagioni e nelle diverse ore del giorno, i raggi di luce proveniente dall’illuminazione del sole. Allo stesso tempo, i muri di Trombe producono un disorientamento termico di quattro ore; questo garantisce un apporto di calore nella stagione invernale e un clima fresco in quella estiva.

Giornata Mondiale del Vento 2010

Per quest’anno, il comune di Roma ha deciso di concedere Villa Borghese, Parco dei Daini, per un evento davvero importante a livello mondiale, ossia la Giornata Mondiale del Vento 2010.  La manifestazione è considerata la più esclusiva sul mondo dell’eolico, in Italia, che ha già potuto avere l’adesione da parte del Presidente della Repubblica, dei Patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Comune di Roma.

L’evento, che avrà inizio dal 20 maggio al 20 giugno, vedrà realizzato uno spazio convegni stico- espositivo con l’installazione di un parco tecnologico sull’eolico, con navicelle, parti meccaniche, modelli e tecnologie visitabili liberamente; inoltre, si potrà entrare in una cabina di una turbina eolica e verificare come funziona un anemometro oppure toccare una pala, visitare la parte espositiva, seguire le proiezioni didattiche o i molteplici eventi formativi e prendere parte ai convegni.

Anche i più piccini potranno prendere parte alla manifestazione, grazie alla realizzazione di uno spazio gioco, dove è stata collocata una mostra interattiva eolica, dove si parlerà e ci saranno esibizioni di sport legati al vento e, per finire, nel fine settimana attività di laboratorio.

Tutte le attività che si svolgeranno sono libere e, soprattutto, gratuite; allora perché non approfittare per imparare qualcosa di più voi e i vostri figli al fine di arrivare alla produzione di energia elettrica pulita?

Ricordate, inoltre, che a vostra disposizione saranno disponibili tecnici ed esperti che potranno soddisfare la vostra domande più curiose o più comuni sul funzionamento di questa tecnologia legata al vento.

Per maggiori informazioni riguardo il programma visitate il sito: www.anev.org e https://www.globalwindday.org/.

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